Tramparulo (Fp Cgil): “Il criterio per la remunerazione tariffaria deve essere il rispetto dei contratti nazionali firmati dai sindacati con più rappresentatività”
“Il motivo che ha fatto scattare la protesta è il contratto pirata che l’associazione datoriale ha firmato separatamente e all’oscuro delle categorie confederali. Per le lavoratrici e i lavoratori che svolgono servizi essenziali nelle Rsa, vedersi applicare un contratto simile comporta una perdita di salario e di diritti. In linguaggio sindacale lo chiamiamo dumping salariale e contrattuale. Inaccettabile. Così abbiamo scritto unitariamente al Presidente di Regione Lombardia”, afferma Lello Tramparulo, segretario della Fp Cgil Lombardia.
Perché? “Vogliamo avere dati, attraverso una ricognizione regionale, su quante persone si troveranno con il ccnl Aiop Rsa e in quali strutture. Vogliamo così che Regione intervenga direttamente, come prevede la legge 33 del 2023 (la legge delega su politiche per le persone anziane), affinché in quelle Rsa si applichino, invece, i contratti nazionali firmati con le organizzazioni sindacali più rappresentative. Ma abbiamo anche chiesto altro”, aggiunge il sindacalista della Fp Cgil.
Cioè? “Chiediamo a Regione, che rilascia gli accreditamenti, di assumere, appunto, come criterio per accordarli il rispetto dei contratti nazionali firmati dai sindacati con più rappresentatività. Diversamente dovrà provvedere sul piano amministrativo verso quelle Rsa che, con danno delle lavoratrici e dei lavoratori, prendono la stessa remunerazione tariffaria di quelle strutture accreditate che si comportano regolarmente – spiega Tramparulo -. Regione è una istituzione, è un ente pubblico e deve assumersi a nostro avviso questa responsabilità, contrastando effetti distorsivi e penalizzanti per chi ogni giorno lavora con dedizione e cura verso persone fragili”.