19 May 2024
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Tribunale e Procura di Bergamo / Mercoledì 8 maggio presidio unitario davanti alla Prefettura

Chiummo (Fp Cgil): “Le tante criticità hanno tutte un comune denominatore: mancanza di rispetto e mancata valorizzazione delle lavoratrici e lavoratori che, tra sacrifici e difficoltà, continuano a garantire, per come possono e finché si potrà, un diritto di cittadinanza fondamentale”

6 mag. 2024 – Mercoledì 8 maggio, dalle ore 11 alle 12, le lavoratrici e i lavoratori degli uffici amministratici del Tribunale e della Procura di Bergamo, saranno, con le rappresentanze sindacali, al presidio organizzato davanti alle Prefettura di via Tasso.

Perché?

“Dal 30 gennaio scorso il personale è in stato di agitazione. Intollerabile la modifica unilaterale dell’accordo del 2017 sull’orario di lavoro che prevedeva, ad esempio, 9 ore al mese di eccedenza oraria da poter utilizzare, a ore o per l’intera giornata, entro il mese successivo. Una flessibilità che è stata di colpo ridotta dalla dirigenza a 4 ore e con un limite massimo giornaliero di 29 minuti, prima sostenendo che quell’accordo, innovativo dal punto di vista della conciliazione vita-lavoro (considerando pure il tanto lavoro in più che si svolge negli uffici giudiziari), fosse fuori dalla legge. Poi accampando interpretazioni da veri contorsionisti! – risponde Leopoldo Chiummo, segretario della Fp Cgil Bergamo -. Inoltre ci sono questioni di più lungo corso da risolvere, a partire dalle carenze di organici e da sedi che non garantiscono la salute e la sicurezza di chi lavora e delle cittadine e dei cittadini che vi accedono”.

E l’incontro in Prefettura dello scorso marzo?

“Quell’incontro non ha prodotto esiti positivi. Il dirigente del Ministero della Giustizia presente apposta, grazie alla pressione sindacale, ha garantito un interpello all’Ispettorato del Lavoro rispetto all’accordo del 2017 sottolineando i tempi della risposta: almeno sei mesi. Da qui la richiesta delle organizzazioni sindacali di sospendere, per tutto il periodo dell’attesa, l’atto unilaterale del Tribunale che, invece, ha risposto picche. Non bastasse, ci è stato chiesto di sospendere la protesta”.

Quindi l’8 maggio presidio e nuovo incontro con il Prefetto?

“Sì, chiederemo di essere ricevuti. I problemi da risolvere sono tanti. Oltre a quelli citati, c’è, ad esempio, il tema salariale, perché gli stipendi non reggono al caro vita e il salario accessorio non solo è basso ma a volte è pure erogato dopo anni. Anche con i buoni pasto non si mangia, sono al palo da tempo e succede anche che vengano respinti dagli esercizi commerciali. Ancora, la giustizia è di continuo sotto riforma ma non si procede a una parallela formazione del personale. Le tante criticità, di cui qui ho portato alcune fattispecie, hanno tutte un comune denominatore: mancanza di rispetto e mancata valorizzazione delle lavoratrici e lavoratori che, tra sacrifici e difficoltà, continuano a garantire, per come possono e finché si potrà, un diritto di cittadinanza fondamentale. Come Fp Cgil da anni segnaliamo la crisi di questo settore che continueremo a difendere come bene comune”.