
Operatore socio sanitario nella Residenza Sanitario Assistenziale per Disabili “Giuseppe Seppilli” si candida con la Fp Cgil per reagire contro chi sta distruggendo la sanità pubblica e costringendo colleghi e colleghe ad abbandonarla.
Nome e cognome
Roberto Marchesini
Profilo professionale e lavoro presso
Oss nella RSD Seppilli – Spedali Civili Brescia
Qual è il motivo che più ti rende orgoglioso del tuo lavoro?
Ho scelto questa professione per essere d’aiuto alle persone più fragili, per chi ha delle disabilità fisiche e psichiche. Lo trovo il giusto compromesso fra essere sfruttato come lavoratore e poter contribuire a rendere più dignitosa la vita di chi assisto e curo.
Invece quali sono le principali criticità?
Le logiche che vogliono ridurre la salute a una merce per fare extra-profitti, sulla pelle di chi si cura e sfrutta chi si prende cura. Oggi stanche/i, stremate/i dobbiamo reagire contro chi sta distruggendo la sanità pubblica e costringendo colleghi e colleghe ad abbandonarla. Battiamoci insieme per un salario dignitoso, per vivere una vita dignitosa contro i contratti a ribasso che ci vogliono propinare. Battiamoci assieme contro i ritmi da catena di montaggio nelle corsie e nelle strutture, le poche ore di riposo che ci rimangono, le troppe ore di lavoro, la troppa burocrazia, la mancanza di personale e i turni massacranti.
Perché ti candidi con la Fp Cgil e perché votare Fp Cgil?
Possiamo, se lo scegliamo insieme, reagire e iniziare a rendere i nostri luoghi di lavoro più umani, più solidali e meno alienanti, più soddisfacenti, con tempi e ritmi che privilegino la relazione e non solo la prestazione. Per una sanità migliore e universale a cui tutti e tutte possano accedere liberamente. Per questo motivo mi candido nelle RSU Fp Cgil.
Cosa diresti a una collega o a un collega che pensa che votare non serva a nulla?
Oggi stanchi, stremati, dobbiamo reagire contro chi sta distruggendo la sanità pubblica e costringendo colleghi e colleghe ad abbandonarla. Possiamo, se lo scegliamo insieme, reagire e iniziare a rendere i nostri luoghi di lavoro più umani, più solidali e meno alienanti, più soddisfacenti, con tempi e ritmi che privilegino la relazione e non solo la prestazione.