“Voglio cercare di essere la voce di chi non riesce a esprimere il proprio disagio professionale”
Monica De Vizio, 50 anni, figlia di operai e “mamma separata”, è da circa 20 anni dipendente dell’Istituto geriatrico Golgi Redaelli di Abbiategrasso, dove lavora come operatrice socio sanitaria.
“Mio padre mi ha sempre detto: ‘se adempi al tuo dovere, puoi e devi fare rispettare i tuoi diritti’. Io sono ligia al dovere, mi piace rispettare le regole ma credo anche che un rapporto di lavoro non sia di sudditanza ma di collaborazione, e se ci sono doveri, ci sono anche diritti da rispettare” racconta di sé.
Alle elezioni Rsu del 5-6-7 aprile, De Vizio è la prima volta che si candida, e nella lista della Fp Cgil.
Perché ti candidi con la Fp Cgil? “È sempre stato il mio sindacato e sono rossa dalla nascita – afferma sorridendo, forte anche dei suoi bei capelli rossi -. Nella nostra azienda, la Fp Cgil Ticino Olona è la sigla dove ho trovato più serietà e che mi rispecchia. Tra gli obiettivi che mi pongo – continua De Vizio – ci sono senz’altro le relazioni con l’azienda. C’è tanto malcontento tra le lavoratrici e i lavoratori per comunicazioni calate dall’alto e serve anche più chiarezza. Un altro tema importante è continuare la lotta per stabilizzare i tanti professionisti, anche tra terapisti e infermieri, che vivono in stato precario. La Cgil in questi anni ha fatto tanto e bisogna insistere su questa strada, perchè ancora tanti giovani non possono vantare una certa sicurezza e i numeri non sono mai sufficienti. Come servono anche assunzioni, per dare anche un po’ di fiato a personale che sta invecchiando ed è molto affaticato. Il Covid non ha dato una mano, se non a fare vedere ancora di più quanto sia necessaria una distribuzione meglio amalgamata, organizzata, delle operatrici e degli operatori – precisa -. Lo vedo sempre quando mi mandano sul territorio, a fare assistenza domiciliare integrata. Non si può lasciare in un reparto di 20 persone un solo oss. Quindi voglio cercare di essere la voce di chi non riesce a esprimere il proprio disagio professionale”.
Un tuo sogno? “Sarebbe bello che ogni persona facesse nel lavoro e nella vita ciò che la rende più soddisfatta e piena di se stessa”.