27 Jul 2024
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Ufficio per il Processo di Mantova / Fp Cgil: stabilizzare il personale precario

La segretaria generale Elena Giusti e il delegato della Giustizia Massimiliano Sottile: “Sono 13 lavoratrici e lavoratori già formati che non avrebbe senso mandare a casa per immettere nuovo personale precario a cui riservare lo stesso trattamento ‘usa e getta’”.

6 apr. 2023 – “Il Ministero della Giustizia deve prendere atto che siamo dinnanzi a persone altamente qualificate che hanno investito il loro tempo e i loro soldi in percorsi di studio spesso tortuosi e impegnativi. Funzionari addetti all’Ufficio del Processo chiamati a smaltire l’arretrato processuale, che hanno rappresentato una boccata d’ossigeno per i diversi uffici a cui sono stati assegnati. Insieme ai dipendenti già in servizio, che da anni aspettano le progressioni di carriera, sono indispensabili per gli Uffici Giudiziari di Mantova. Lavoratrici e lavoratori già formati che non avrebbe senso mandare a casa per immettere nuovo personale precario a cui riservare lo stesso trattamento ‘usa e getta’. Il precariato senza la certezza di stabilizzazione rappresenta un limite alla crescita professionale e mette a rischio sia il corretto funzionamento della macchina della Giustizia, sia il raggiungimento degli obiettivi del PNRR che rischiano di naufragare”. Così la Fp Cgil Mantova, con la segretaria generale Elena Giusti e il delegato Massimiliano Sottile.

Negli uffici giudiziari mantovani ci sono 13 lavoratrici e lavoratori precari che sono stati assunti a tempo determinato in ragione del piano di ripresa europeo (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per potenziare, appunto, l’Ufficio che supporta i processi di innovazione del servizio Giustizia.

E continuano a lavorare in un contesto in cui la carenza di organici è di oltre il 50%, “rivelandosi quindi essenziali per gli uffici giudiziari, anche per garantire l’erogazione delle prestazioni nel nostro territorio, contribuendo ad abbattere l’arretrato e nella gestione delle attività ordinarie” raccontano i due sindacalisti.

La richiesta è netta, come il monito: “Se non si avvia subito un percorso di stabilizzazione, queste donne e uomini sceglieranno altri luoghi di lavoro, pubblici o privati, dove potersi realizzare professionalmente e assicurare, il prima possibile, a loro e alle loro famiglie una stabilità economica. Con loro, e la continuità del loro operato – aggiungono Giusti e Sottile – vogliamo ribadire come Fp Cgil che la partita occupazionale va affrontata in modo urgente e serio, diversamente si va verso lo sfacelo del sistema Giustizia. Pertanto, rivendichiamo che tutte le lavoratrici e i lavoratori precari degli uffici giudiziari passino al tempo indeterminato, che ci sia la riqualificazione professionale e si avvii un piano di assunzioni straordinario”.