La denuncia della Fp Cgil con la segretaria provinciale Francesca Baruffaldi e il coordinatore regionale Calogero Lo Presti
25 sett. 2023 – A Brescia, l’istituto penitenziario che soffre di particolari criticità è il Nerio Fischione, ex Canton Mombello.
“La casa circondariale è fatiscente, non conforme alle norme per la sorveglianza dinamica, che consente alle persone detenute più spazi e libertà. Il personale manca e le lavoratrici e i lavoratori della Polizia Penitenziaria fanno un lavoro complicatissimo, a maggior ragione con i detenuti che girano. La situazione li sottopone a un fortissimo stress, tra la gestione delle continue risse e le persone con problemi gravi di salute mentale o con tossicodipendenze. Persone che rappresentano una nuova frontiera dal momento che non sono trattabili per i gravi disturbi che presentano. La situazione è delicatissima e la Polizia Penitenziaria non ha i mezzi né le competenze per farvi fronte”, racconta Francesca Baruffaldi, segretaria della Fp Cgil Brescia, ricordando l’ispezione fatta qualche mese fa nella struttura, insieme ai coordinatori della categoria regionale, Calogero Lo Presti, e nazionale, Mirko Manna.
La sindacalista, oltre alle carenze di organici in tutte le figure, incluse quelle degli educatori, denuncia “lo stato di abbandono generale del carcere cittadino da parte del Ministero. Perfino i Direttori sono lasciati a loro stessi. Servirebbe proprio una bella riforma di tutto il sistema – evidenzia Baruffaldi -. Ma finché così non sarà, a condizioni date, se mantieni la stessa struttura e le stesse modalità organizzative, urge assolutamente più personale. Lo chiede la Fp Cgil per tutte le amministrazioni pubbliche e questa non fa eccezione. Il 7 ottobre a Roma, alla manifestazione nazionale ‘La Via Maestra’, rilanceremo l’urgenza di un piano straordinario per l’occupazione pubblica”.
“Sovraffollamento carcerario, con persone di diverse culture in promiscuità forzata e diverse con fragilità mentale o dipendenze. Lavoratrici e lavoratori, in tutti i ruoli, in numeri non adeguati. Da molto tempo denunciamo i problemi degli istituti penitenziari. Chiediamo attenzione per tutti gli attori coinvolti nell’ambiente carcerario, dalle persone detenute ai Direttori, dagli agenti agli educatori, dal personale sanitario a quello amministrativo. Ma senza una vera volontà politica non ci saranno cambiamenti risolutivi – sostiene Calogero Lo Presti, coordinatore della Polizia Penitenziaria per la Fp Cgil Lombardia -. E non basta spostare il problema per credere di averlo risolto”.
In che senso? “Al Fischione qualche mese fa ci sono state diverse aggressioni al personale e grazie alle pressioni sindacali il Provveditorato ha spostato dei detenuti più focosi in altre strutture. Gli eventi critici a Brescia, al momento, sono diminuiti. Ma sono esplosi, ad esempio, a Pavia. Questi provvedimenti sono un cane che si morde la coda”.
Soluzioni? “Urge un nuovo carcere cittadino, nel senso proprio di una edificazione ex novo. L’attuale è in condizioni strutturali pessime, mancano gli spazi per la socialità delle persone detenute. E senza benessere detentivo anche le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori peggiorano. Lo ribadiamo da tempo, insieme alle richieste di rinforzi per tutte le figure, per la Polizia Penitenziaria chiediamo in particolare di sottufficiali. Ma c’è bisogno anche – ad esempio – di più personale medico e infermieristico, in modo da riuscire a fare fronte internamente, e in stato di sicurezza, ai bisogni di salute più semplici e lievi, senza il ricorso – come invece sta accadendo in modo sempre più frequente – ai pronto soccorso ospedalieri. Da un lato, come noto, i pronto soccorso sono già in super affanno, per cui è giusto ricorrervi per le vere emergenze, dall’altro bisogno sempre fare molta attenzione perché, come capitato anche di recente, nelle traduzioni esterne, fatte peraltro con agenti all’osso, si possono verificare anche tentativi di fuga. E allora diventa un problema di sicurezza più generale, coinvolgendo anche cittadine e cittadini”, chiude Lo Presti.