3 Jul 2024
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Gelsia Ambiente / Grave incidente a Cesano Maderno, ferito un lavoratore interinale

Cereda (Fp Cgil Monza e Brianza): “Non si tratta di un subappalto, ma le criticità sono analoghe. In uno stesso posto di lavoro ci sono lavoratori di ditte diverse, con contratti diversi e diritti diversi. Il lavoratore ha un contratto a tempo determinato, a discapito della continuità necessaria a un servizio pubblico qual è quello dell’igiene ambientale”

30 mag. 2024 – È stato investito da un mezzo della società di igiene urbana, Gelsia Ambiente, dove lavorava da un anno alle dipendenze di una agenzia di somministrazione, a Cesano Maderno, come operatore addetto alla raccolta dei rifiuti. Il lavoratore, 57 anni, è stato portato in gravi condizioni all’ospedale San Gerardo ma, fortunatamente, non sarebbe in pericolo di vita.

Ne parliamo con Simone Cereda, segretario della Fp Cgil Monza e Brianza

“Intanto, all’operatore vanno i nostri auguri perché guarisca quanto prima – esordisce -. La salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori dovrebbe essere una priorità nazionale ma visti i numeri degli incidenti, delle malattie professionali e dei quotidiani infortuni mortali purtroppo così non è”.

A Cesano cosa è andato storto?

“Sulle dinamiche dell’investimento ci sono gli accertamenti del caso. Per quanto ci compete sul piano sindacale, però, sono diverse le storture su cui intervenire”, risponde Cereda.

Quali?

“La somministrazione di lavoro può presentare le stesse criticità di un subappalto. In uno stesso posto di lavoro ci sono lavoratori di ditte diverse, con contratti diversi e diritti diversi. Il lavoratore ha, al momento, un lavoro interinale con un contratto a tempo determinato, a discapito della continuità necessaria a un servizio pubblico qual è quello dell’igiene ambientale. Quello rappresentato è uno scenario di frammentazione e di precarietà – evidenzia il sindacalista – ed è soprattutto in contesti così che i rischi per l’incolumità delle persone che lavorano si fanno più pesanti”.

Cosa serve?

“Un primo elemento fondamentale è la formazione alla salute e sicurezza sul lavoro che soprattutto nel mondo degli appalti e subappalti, come nel lavoro interinale, è un lusso e più spesso non viene garantita in termini quantitativi e qualitativi e di squadra di lavoro. Basilare poi – e su questo come Cgil abbiamo avviato una lotta specifica, attraverso anche una campagna referendaria per rendere il lavoro stabile, tutelato, dignitoso e sicuro – è la responsabilità datoriale che negli appalti e subappalti va fatta risalire al committente dei lavori e non dispersa lungo la cascata delle ditte che controllano, se lo fanno, solo in parte. Questo permette di poter applicare (meglio) le regole e di fare le relative opportune verifiche”.

Durissima la nota unitaria dei sindacati: “Siamo contro la norma che impedisce al lavoratore di rivalersi contro l’appaltante o il cosiddetto utilizzatore, Gelsia in questo caso: se Gelsia non proroga il suo contratto, in scadenza tra pochi giorni, il lavoratore avrà solo una parte del dovuto indennizzo, quella a carico dell’INAIL, e secondo la legge vigente non può neanche rivalersi in giudizio contro Gelsia che di lui si è servita ma senza prendersene la responsabilità con una assunzione diretta, affittandolo invece da una agenzia. Ecco perché si muore di lavoro in Italia”.