4 Dec 2024
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Legge di Bilancio / La Lombardia sciopera il 16 dicembre. Le ragioni del lavoro pubblico

Intervista a Manuela Vanoli, segretaria generale Fp Cgil regionale

12 dic. 2022 – “Mancano le risorse per i nuovi contratti e si mortifica il lavoro pubblico ma anche le cittadine e i cittadini che attraverso di esso si vedono erogare diritti, tradotti in servizi. Su un piano più generale, il mondo del lavoro dipendente viene colpito da una legge di bilancio cattiva con donne, giovani, pensionati e noi con lo sciopero chiediamo di cambiarla”. Così Manuela Vanoli, segretaria generale Fp Cgil Lombardia, nella settimana di manifestazioni e scioperi organizzati a livello regionale dalla Cgil insieme alla Uil.

In Lombardia sarà venerdì 16 dicembre e per le lavoratrici e i lavoratori pubblici coprirà l’intera giornata o turno di lavoro. Gli unici ambiti qui esclusi sono l’Inl e l’Anpal, già in sciopero oggi per protestare contro il mancato adeguamento della indennità di amministrazione, riconosciuta invece a tutti gli altri lavoratori ministeriali a fine 2021, e l’igiene ambientale, in ragione dei tempi stretti della proclamazione.

Cgil e Uil chiedono l’aumento dei salari a fronte del carovita, la tutela di tutte le forme di lavoro assegnando ai contratti nazionali un valore generale, di finirla con la precarietà, di riformare il fisco nel rispetto della progressività, di tassare gli extraprofitti, di rivalutare le pensioni e di riformare il sistema previdenziale, cancellando la legge Fornero.

Chiediamo e vogliamo che si abbia cura e rispetto delle persone attraverso una visione ampia e di prospettiva del sistema Paese con le sue complessità ma anche le sue risorse, cambiando modello di sviluppo in ottica sostenibileafferma Vanoli -. Chiediamo giustizia sociale, equità, solidarietà, coesione sociale, la qualità e la stabilità del lavoro insieme alla salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, chiediamo uno stato sociale più forte e inclusivo, e di rafforzare la legalità. Tanto di tutto questo passa dal lavoro pubblico”.

Perché il lavoro pubblico viene mortificato da questa legge di bilancio? “Come ho già detto, non ci sono stanziamenti per rinnovare i contratti ma solo un emolumento ‘una tantum’ per il 2023. Gravissimo che si tagli invece che investire nel pubblico, a partire dalla sanità, vista l’esperienza di una pandemia che ancora morde. Inaccettabile che non si investa nelle pubbliche amministrazioni con un piano straordinario di assunzioni e per stabilizzare il personale precario. Come ha mostrato il recente rapporto della Fp Cgil nazionale, le carenze di organico sono ormai un’emergenza che mette a rischio la tenuta dei servizi pubblici e quindi dei diritti di cittadinanza – evidenzia la segretaria generale -. Stiamo parlando, oltre che dei settori di cura, ad esempio, dei servizi ispettivi per la regolarità del lavoro, dei tribunali, dei servizi per la cultura e il turismo, dei vigili del fuoco. Senza finanziamenti si mettono in ginocchio enti di prossimità al cittadino quali i comuni. Da qui si pone in modo dirompente anche il tema dell’appetibilità del lavoro pubblico da cui si fugge viste le sempre più pesanti condizioni di lavoro per chi opera a forze ridotte”.

Insomma, una manovra da bocciare.Sì. È sbagliata e pericolosa. Reintroduce i voucher, frammenta ancora di più il mondo del lavoro che diventerà sempre più una giungla. Basti pensare ai servizi di welfare locale in appalto o accreditamento, dove lavoratrici e lavoratori hanno meno diritti e subiscono contratti pirata. Questa è una manovra che non si fa carico delle fragilità e del disagio sociale, sempre più in aumento. Nella legge di bilancio – prosegue Vanoli – non c’è nulla per i servizi di inclusione e l’assistenza socio-educativa, per contrastare la povertà educativa e scolastica, nulla per il sistema di accoglienza dei rifugiati. E se non si rafforzano settori delicati quali i servizi educativi all’infanzia si dà manforte a esternalizzazioni e privatizzazioni: lo sappiamo purtroppo bene nella nostra regione, dove vengono esternalizzati persino i pronto soccorso. Insomma, questa manovra non risponde agli interessi generali del Paese, non va nella direzione della trasformazione sociale che rivendichiamo e di certo lo indebolisce e divide con l’autonomia differenziata e allargando i divari sociali e territoriali”.

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