Roma, 17 dicembre – “Il 18 dicembre deve essere celebrato come la giornata del riconoscimento e valorizzazione dell’apporto che migranti e rifugiati danno alle società che li ospitano. Un apporto più prezioso e sofferto in tempi di pandemia che vedono i cittadini stranieri impegnati in quelle occupazioni in cui la presenza diretta è essenziale, spesso in condizioni carenti di sicurezza sanitaria, di precarietà contrattuale, anche in lavori che possono mettere a rischio la loro salute”. È quanto si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil nazionali alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dei migranti.
“Il movimento sindacale italiano vuole anche dedicare questa giornata alla denuncia di quanto accade lungo la cosiddetta ‘rotta balcanica’”, dichiarano le tre confederazioni. “Come segnalato da recenti interrogazioni parlamentari e da numerosi rapporti di autorevoli organizzazioni internazionali tra cui Amnesty International e il Danish Refugee Council, emergono prove dell’esistenza di cosiddetti respingimenti a catena (sembra oltre 14.500) tra l’Italia, la Slovenia, la Croazia, con allontanamento forzato dei migranti verso la Bosnia-Erzegovina”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano che “da detti rapporti emergono profili inquietanti sulle gravi violenze attuate in Croazia verso i migranti. Respingimenti verso la Slovenia di richiedenti protezione, approdati in territorio italiano a cui non verrebbe formalizzata la richiesta di protezione ed asilo e che verrebbero respinti (secondo anche una dichiarazione delle Nazioni Unite) ‘senza alcuna procedura ufficiale’. Si sa, da testimonianze giornalistiche e video, che i respingimenti continuano verso la Croazia e fuori dalla UE in Bosnia-Erzegovina dove sono state accertate numerose gravi violenze anche verso donne e minori”.
“Nel richiamare l’impegno politico del Governo italiano, all’interno delle Istituzioni europee, per il rispetto della normativa internazionale e della Convenzione di Ginevra che deve valere anche quando i respingimenti avvengono verso altri Stati Membri dell’Unione Europea, Cgil, Cisl, Uil chiedono che queste palesi violazioni del diritto di asilo cessino immediatamente e che a ciascun richiedente protezione venga garantito un esame equo della propria domanda. Chiediamo anche – proseguono – come hanno fatto alcune interrogazioni parlamentari, che venga fatta piena luce sull’accaduto individuando le eventuali responsabilità”.
Per Cgil, Cisl, Uil “ogni individuo deve essere trattato con umanità, protetto dalla violenza e garantito nell’esercizio del diritto di poter accedere alla richiesta di protezione internazionale. A tal fine è necessario che l’Unione europea si doti di un efficace nuovo patto per la migrazione e l’asilo, innanzitutto riformando il regolamento di Dublino; e che la comunità internazionale – Onu in testa con l’UNHCR – metta in campo un insieme di risposte che prevedano, tra l’altro, la promozione di accessi sicuri per i richiedenti asilo attraverso i reinsediamenti in paesi terzi e un rafforzamento dei corridoi umanitari. È necessario inoltre – aggiungono – aprire canali d’ingresso regolare per motivi di lavoro che sappiano rispondere anche alle caratteristiche del mercato del lavoro e alla sua futura evoluzione su cui peseranno gli effetti della crisi pandemica che stiamo vivendo, e anche per combattere l’immigrazione irregolare e la tratta delle persone”.
“Pertanto, non è solo attraverso celebrazioni formali che si riconosce e valorizza il positivo apporto che viene dai cittadini stranieri, ma soprattutto – concludono Cgil, Cisl e Uil – attraverso nuove politiche basate sul rispetto dei diritti fondamentali della persona ed il riconoscimento delle giuste condizioni di chi lavora e vive assieme a noi”.
fonte: http://www.cgil.it