Pubblico impiego: il 19 ottobre manifestazione nazionale di Cgil e Uil “Salario, salute, diritti, occupazione”
Il quadro che emerge dal Piano Strutturale di Bilancio ripropone le politiche di austerità che hanno già, in passato, indebolito il nostro sistema sociosanitario: tagli alla spesa pubblica, nessuna attenzione per il welfare, nessun investimento sul personale che quotidianamente garantisce i nostri beni e servizi pubblici.
“Due sono le strade possibili: o si taglia la spesa o si aumentano le entrate. E il governo ha deciso di tagliare la spesa”. È chiaro il messaggio lanciato da Michela Turcatti, Ferdinando Carnoli e Carlo Romano, Segretari generali rispettivamente di Fp Cgil, Uil Fpl e Uil Pa di Sondrio. “Tagliare la spesa vuol dire tagliare la sanità, la scuola, i salari e il sistema delle pensioni. Settori in cui invece bisogna investire urgentemente”.
Per queste ragioni, le categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil esprimono forte contrarietà alle politiche realizzate in questi settori, con lo scopo di rivendicare un cambio di passo proprio nella discussione della legge di bilancio. “Saremo in piazza a Roma sabato 19 ottobre per rimettere in moto un sistema bloccato che fa fatica a garantire tutti i giorni diritti fondamentali, per qualificarne le prestazioni attraverso un adeguato riconoscimento salariale. Il rinnovo dei contratti pubblici è una delle vertenze cruciali in quella più generale sui salari, che vedono il Governo non dare risposte adeguate”.
Il rilancio del Servizio sanitario nazionale non è più rinviabile: le condizioni in cui versano i pronto soccorso e gli operatori sanitari, la carenza dell’assistenza territoriale, il prolungamento delle liste d’attesa, le mancate risposte a non autosufficienza e disabilità, giorno dopo giorno, rappresentano una minaccia per milioni di cittadini che in molti casi hanno smesso di curarsi; rappresentano una delle basi del progressivo impoverimento di chi è costretto a fare sempre maggiori sacrifici economici per affrontare la propria cura o quella dei propri cari.
La crisi che stiamo attraversando e le rinnovate politiche di austerità investono tutti i settori pubblici: Stato, autonomie locali, settori della sicurezza e salute e sicurezza sul lavoro.
La carenza di personale è ormai una regola e le condizioni di lavoro continuano a peggiorare esponendo parte del personale dei servizi pubblici a rischi e aggressioni; la crescente precarietà condanna intere generazioni all’incertezza permanente. E, sempre più, cresce e si diffonde il progetto di privatizzazione dei servizi essenziali. Assistiamo a un continuo ridimensionamento del perimetro pubblico a favore di logiche di mercato verso il privato.
Per invertire questa condizione e rafforzare il sistema dei servizi pubblici Cgil e Uil rivendicano:
- un piano straordinario di assunzioni e l’incremento delle risorse destinate ai rinnovi deiCCNL 2022/2024;
- aumentare il finanziamento del SSN, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL perabbattere le liste d’attesa;
- rilanciare il ruolo e la funzione dell’assistenza territoriale, adeguando contestualmente larete ospedaliera;
- costruire e rafforzare le reti di sostegno alle persone fragili, agli anziani, a partire dalla garanzia di risorse per la non autosufficienza e dal miglioramento della normativa;
- contrastare i processi di privatizzazione;
- stabilizzare i precari.
A questi obiettivi non possiamo non collegare la nostra battaglia per il contrasto all’attuazione dell’autonomia differenziata che ci ha visti protagonisti nella raccolta firme per il referendum che ne chiederà l’abrogazione.
Il diritto alla salute, a servizi pubblici efficaci, il diritto a salari dignitosi sono pilastri fondamentali della nostra società, diritti universali sanciti dalla nostra Costituzione che acquisiscono ancor più valore in un contesto socioeconomico complesso come quello attuale.