24 Apr 2024
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Covid-19 e MMG / Barbieri si autodenuncia all’Ats come sospetto positivo al virus

Il coordinatore Fp Cgil Lombardia Medici di Medicina Generale: “intollerabile anche il solo pensiero di colpire chi dobbiamo difendere”

25 mar. – “Non sono più in grado di garantire la sicurezza dei miei assistiti”. Così al telefono Giorgio Barbieri, coordinatore Fp Cgil Lombardia Medici di Medicina Generale, mentre ci racconta che si è appena autodenunciato come sospetto positivo al Covid-19. “Ho quasi tutti i sintomi, per questo ho inviato ai vertici della mia Azienda di tutela della salute, l’Ats Brianza, notifica formale, segnalando che continuerò a lavorare solo attraverso contatti telefonici. Da oggi chiudo precauzionalmente ogni accesso al mio ambulatorio a Limbiate, fintanto che non mi si daranno garanzie di non essere io stesso fonte di contagio, in ossequio al testo unico delle leggi sanitarie” sottolinea.

“Purtroppo, a causa di incomprensibili determinazioni di chi dovrebbe governare questa regione, non sono al momento in grado di suffragare la diagnosi clinica con dati laboratoristici o strumentali. Attenderò quindi pazientemente l’indagine epidemiologica. Ipotizzo, a questo punto, che quella conferma che mi viene negata dalle istituzioni lombarde, giungerà presto da più ancestrali meccanismi di selezione naturale” si legge nella lettera.

A Regione Lombardia avete sollecitato da subito idonei dispositivi di protezione individuale e, unitariamente, lo scorso 17 marzo avete chiesto profilassi e protezione per i medici delle cure primarie e di continuità assistenziale, intimando una risposta entro tre giorni dal ricevimento della richiesta, pena, appunto, l’autosegnalazione dei medici alle rispettive Ats e l’isolamento fiduciario.

“Noi medici di base non vogliamo avere privilegi chiedendo che ci venga fatto il tampone e ci vengano dati dispositivi di protezione individuale adeguati e sufficienti. È una questione di etica, non vogliamo avere sulla coscienza di avere ammazzato qualcuno. Per i medici di continuità assistenziale è ancora peggio”. Perché? “Le guardie mediche sono allo sbaraglio. Noi conosciamo i nostri pazienti e possiamo fare filtro al telefono dei casi prioritari e più fragili. Loro ricevono chiunque e devono andare nelle case delle persone, senza protezione idonea” risponde il sindacalista.

Barbieri invita poi a ragionare su un dato: “Finora sono 29 i medici morti in Italia a causa del Covid-19, di cui 20 in Lombardia e più della metà medici di base. In Veneto, dove sono stati fatti tamponi a raffica, non c’è un morto tra le nostre fila. Lombardia e Veneto hanno peraltro popolazioni comparabili. Da noi i decessi sono 20 volte tanti ma facciamo lo stesso numero di tamponi – aggiunge -. Ci vengono a raccontare che i casi di contagio non aumentano. Se non vuoi trovare, basta non cercare”.

È di oggi la notizia del protocollo siglato tra sindacati e Ministro della Salute per la prevenzione e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità in ordine all’emergenza da Covid-19. “È una buona notizia e auspichiamo che si traduca in atti concreti al più presto, a partire dalle aree più provate dal virus come la nostra. E a partire da chi è in prima linea, come siamo noi medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Noi siamo gli anticorpi della salute pubblica, da sistema immunitario stiamo diventando malattia autoimmune. Per chi ha scelto questo mestiere è intollerabile anche il solo pensiero di colpire chi dobbiamo difendere”.